La vera storia della bomboniera tra origini, tradizioni e curiosità.
La vera storia della bomboniera
Forse non tutti sanno che la parola “bomboniera” deriva dal francese “Bombonnière”: Questo termine indicava, nel XVIII secolo, una preziosa scatoletta che conteneva i tipici dolci dell’epoca, i bon bon appunto. Le fonti scritte parlano di mandorle ricoperte di miele (gli antichi confetti). Per cui fin dalla sua origine, la bomboniera è stata strettamente legata all’utilizzo del confetto.
Ma prima che diventasse moda, la bomboniera era già in uso in Italia verso il XV secolo, quando per il fidanzamento,i futuri sposi e le rispettive famiglie si scambiavano queste scatolette gioiello porta confetti. E per le nozze il fidanzato donava alla futura sposa una “coppa amatoria”, ovvero un piatto di ceramica contenente dei confetti come segno di fecondità e prosperità per il loro futuro insieme. Ma la sua affermazione avvenne nel 1896, quando per le nozze del principe di Napoli e futuro re d’Italia, Vittorio Emanuele, con la sua regina, Elena del Montenegro, gli invitati portarono come dono delle bomboniere, facendole diventare quindi il dono degli sposi e dando il via alla tradizione moderna che noi oggi conosciamo e che è divenuta popolana e non più ristretta alla sola borghesia o nobiltà.
Un dono per gli invitati
Donata agli invitati, la bomboniera ha oggi un duplice significato: da un lato è un ricordo dell’evento vissuto insieme, dall’altro è un modo per ringraziare tutti gli invitati della loro presenza e dei loro regali.
Significato del numero di confetti…
Il galateo vuole che i confetti distribuiti dentro i sacchetti siano sempre in numero dispari. Motivo per il quale generalmente in un sacchettino, soprattutto nuziale, si trovano sempre 5 confetti. Questa usanza è data da un pensiero che vede nel numero dispari l’indivisibilità dell’unione. Ogni numero ha un loro significato:
5 confetti simboleggiano fertilità, lunga vita, salute, ricchezza e felicità;
3 confetti simboleggiano la coppia e il figlio;
1 confetto simboleggia l’unicità dell’evento.
…e del colore
Anche il colore ha un valore e va scelto in base al tipo di cerimonia. Per i battesimi la confezione è in genere monocolore, compresi i confetti (rosa o azzurri); per la Comunione si usa il bianco, per la cresima il bordeaux, mentre per il matrimonio, pur rimanendo il confetto di colore bianco, la confezione può essere dei colori più disparati. Per la Laurea si preferisce il rosso, per i 18 anni confetti dai mille colori.
Portare avanti l’antica tradizione, reinventandola con eleganza e raffinatezza, è quello che Dolce Eli Conti Confetteria si propone di fare. Le parole d’ordine sono “artigianalità, professionalità e continua ricerca”. Date un’occhiata alla loro gallery!
Testo by Maria Chiara Barsanti – Foto by Daniele Lancia