Sposarsi in Polinesia, il paradiso terrestre in cui giurarsi amore eterno

Tra fiori profumati, arcobaleno di colori, vallate di palme, lagune color cobalto un romantico scambio di promesse

Acque cristalline, sabbia bianchissima, vegetazione che non ha subito l’intervento dell’uomo. Sono questi i motivi che spingono sempre più sposi a scegliere la Polinesia con i suoi atolli come meta del viaggio di nozze e come paradiso terrestre in cui celebrare il matrimonio civile unendo in un unico viaggio scambio di promesse eterne  e luna di miele. Impossibile non rimanerne incantati e affascinati anche dalla peculiarità del rito.

“ Un’isola calda come la tenerezza speranzosa, come un deserto che accarezza con nuvole di piume” Jacques Brel.

“Leggenda narra che le isole della Polinesia nacquero da un banco di pesci immersi nell’oceano. Un giorno il dio Maui andò a pesca coi fratelli, che esausti del lavoro si addormentarono. Nel frattempo il dio iniziò a cantare per attirare più pesci, e ad un certo punto alla sua canna da pesca era rimasto appigliato qualcosa di troppo grande per essere un semplice pesce. Decise a quel punto di svegliare i fratelli per farsi aiutare, e quando dopo numerosi sforzi riuscirono a far emergere ciò che credevano essere un banco di pesci, si accorsero che quella in realtà era un’isola, Tahiti. Nel frattempo tutti gli altri pesci scapparono sparpagliandosi nell’Oceano Pacifico, trasformandosi poi in tutte le altre isole che fanno parte dei 5 arcipelaghi. Nacquero così le isole della Polinesia.” E qui ebbe origine il Paradiso.

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 Sempre più coppie scelgono la Polinesia Francese come meta del viaggio di nozze, un arcobaleno di colori, spiagge da sogno e acque cristalline, vallate ricche di palme, fiori profumati, lagune color cobalto, spiagge bianchissime e pesci dai mille colori, le rende nell’immaginario collettivo un vero paradiso in terra.Il luogo ideale quindi per rilassarsi in un’oasi di pace nei primi giorni da marito e moglie, ma molte coppie sono anche rapite dall’idea di sposarsi con rito civile in questa isola felice, o semplicemente di rinnovare le proprie promesse, com’è accaduto per l’evento curato da Cira Lombardo, i cui sposi dopo essersi sposati nell’Isola di Ischia sono volati in Polinesia non solo per la luna di miele ma anche per il rinnovo delle promesse, con rito polinesiano, chiamato Te Ruau.

Te Ruau, il rito polinesiano

L’inizio della cerimonia tradizionale è segnato generalmente da un massaggio lenitivo all’olio di monoi effettuato alla sposa da una damigella tahitiana, tra canti e fiori profumati. Condotta in seguito su un motu a bordo di una canoa a bilanciere, la sposa viene decorata di tatuaggi, incoronata da una corona di foglie tropicali e vestita di un tradizionale pareo tahitiano e di un copricapo di fiori. Un sacerdote conduce la cerimonia di nozze nella lingua locale e a ogni coppia viene assegnato un nome tahitiano e un nome per il primogenito. Dopo la cerimonia, quando inizia la festa vera e propria con cocktail, canti e balli, la coppia viene avvolta nel tradizionale tifai fai. La tradizione di queste terre vuole che agli sposi venga assegnato un nuovo nome polinesiano che viene poi inciso su una pergamena fatta da corteccia di palma.

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La perla nera

Una tradizione locale vuole che prima di convolare a nozze, lo sposo regali alla futura sposa la famosa  perla nera polinesiana. “Le leggende più antiche identificano la Perle Nere con le prime scintille di luce donate dal dio T?ne, divinità che presiedeva i dieci livelli del Paradiso, e le attribuiscono il potere della bellezza eterna.”

In teoria la perla donata alla propria donna in segno di amore duraturo doveva essere pescata senza perder fiato. Tutto è avvolto da un alone di leggende e sogno in quest’isola magica

Il periodo migliore per sposarsi  va da maggio a ottobre, in cui il clima è più fresco e piove di meno

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Informazioni utili per sposarsi in Polinesia

Secondo l’ART.58 della legge 594 del 2009 adottato dal Parlamento Francese permette a due stranieri che non siano di nazionalità francese e non risiedano in Polinesia di sposarsi in un comune di loro scelta senza obbligo di residenza.

I matrimoni non possono essere celebrati di Domenica o durante i giorni festivi.

La pratica debitamente compilata contenente i documenti necessari deve essere spedita al comune prescelto almeno un mese e dieci giorni prima della data della cerimonia nuziale.

 

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Quali sono i requisiti necessari per sposarsi in Polinesia Francese?

Entrambi gli sposi devono avere almeno 18 anni

Non si deve essere già sposati in Francia o all’estero

Gli sposi non devono essere dello stesso sesso

Gli sposi non devono avere legami diretti di parentela

Non bisogna essere di nazionalità Francese

Non si deve essere residenti in Francia o in uno dei suoi territori

Entrambi gli sposi devono essere fisicamente presenti durante la cerimonia di matrimonio per dare il loro consenso

Sia la sposa sia lo sposo devono scegliere i testimoni – almeno uno a testa, ma non più di due, tutti maggiori di 18 anni

Un traduttore / interprete deve essere presente alla cerimonia

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Quali documenti sono richiesti?

La futura coppia deve sottoporre la domanda di matrimonio almeno un mese prima delle pubblicazioni matrimoniali (notifiche ufficiali di matrimonio da parte del comune) nel comune scelto per la cerimonia matrimoniale.

Una lettera datata e firmata da entrambi i futuri sposi, indirizzata al Sindaco del comune scelto per la cerimonia matrimoniale

Il modulo “Matrimonio di cittadini stranieri in Polinesia Francese” debitamente compilato

Prova dell’identità di entrambi i futuri sposi: copia del passaporto

Copia completa del Certificato di Nascita di entrambi gli sposi: i certificati devono essere stati emessi non prima di sei mesi dalla data del matrimonio.

Se emessi da un’autorità straniera, i certificati devono essere tradotti e autenticati in conformità con le disposizioni del paese di emissione.

All’occorrenza, il certificato di morte del/la precedente sposo/a per vedove o vedovi: il certificato deve essere tradotto e autenticato in conformità con le disposizioni del paese d’origine degli sposi.

All’occorrenza, un certificato che attesti l’essere celibe, nubile o divorziato, o comunque che attesti il libero status per potersi sposare: il certificato deve essere tradotto e autenticato in conformità con le disposizioni del paese d’origine degli sposi.

Prova della residenza di entrambe gli sposi (fatture telefoniche o dell’elettricità…) / questi documenti provano l’evidenza che i futuri sposi non risiedono in Francia o nei suoi territori.

All’occorrenza, il contratto matrimoniale o un certificato notarile se gli sposi hanno stipulato un contratto matrimoniale, tradotto e autenticato se redatto all’estero.

All’occorrenza, il certificato di pubblicazione e non contestazione del matrimonio, emesso dal Consolato Francese o un’Autorità straniera [ La disposizione generale francese in merito al  dello status civile (§ 539-1) include una scheda che indica i Paesi in cui le pubblicazioni sono obbligatorie]

Se i documenti sopracitati e forniti come richiesto dalla legge francese non permettono al Sindaco di verificare che tutte le condizioni siano soddisfatte, questi può richiedere qualsiasi documento aggiuntivo a chiarimento oppure un semplice certificato emesso dalle autorità del paese di origine.

Una volta tornati in Italia sarà responsabilità degli sposi contattare le autorità nazionali per verificare come registrare un matrimonio Francese secondo le leggi e le disposizioni del loro Paese.

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In riva al mare, In riva al mare, da sfondo un tramonto mozzafiato, gli sposi vestiti in parei colorati, danzatori e musicisti che suonano l’ukele e il profumo di Tiare che pervade l’atmosfera, proprio come in un quadro di Gauguin,non vorrete più tornare!

Pubblicato il 10 Febbraio 2018

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