È di stamattina la notizia della pubblicazione del nuovo DPCM che prevede l’introduzione di nuove misure restrittive a contrasto del nuovo aumento di contagi da Coronavirus nel nostro paese. Purtroppo la tanto temuta seconda ondata prevista già a maggio è arrivata e il governo si è visto costretto ad imporre nuove regole per arginare la diffusione del Covid che ha costretto il mondo intero ad uno stop generale solo qualche mese fa. Per quanto riguarda i matrimoni, il numero di invitati che possono presenziare alla cerimonia e al ricevimento, è stato ridotto a 30 persone, l’ennesima batosta per tutti quegli sposi che avevano organizzato il loro grande giorno già da tempo. Proprio per loro e per le coppie che hanno deciso di annullare o rimandare il matrimonio a causa del Coronavirus, stavolta il governo ha proposto l’ipotesi di un rimborso spese, la cosiddetta “Clausola di salvaguardia”.
A sottoporre per primo il problema è stato il governatore della Liguria Giovanni Toti che si è detto perplesso per i limiti imposti a matrimoni e feste private: “«I matrimoni, come le più importanti feste private, vengono organizzati sempre con grande anticipo; proprio per questo il governo dovrebbe prevedere una clausola di salvaguardia che consenta alle coppie in procinto di sposarsi, di recuperare i soldi che hanno anticipato, e ai professionisti coinvolti nell’organizzazione delle nozze, di avere un risarcimento adeguato” A tal proposito è stato richiesta l’apertura di un dibattimento urgentissimo con il governo.
I motivi di perplessità del governatore della Liguria hanno incontrato il favore di buona parte del mondo politico, poiché le nuove misure restrittive riguardo i matrimoni sollevano una serie di dubbi condivisibili. Nel nuovo DPCM del 13 ottobre che riduce il numero di invitati a 30 persone infatti, non si tiene conto di alcuni aspetti fondamentali come, ad esempio, l’ampiezza dei locali in cui si terranno la cerimonia o il ricevimento. Ecco perché spunta l’ipotesi di un rimborso spese per i matrimoni rimandati a causa del Covid che preveda una qualche compensazione economica per gli sposi ma anche per i professionisti di un settore come quello del wedding che sono già stati fortemente penalizzati a causa di questa pandemia e che adesso faticano a recuperare tutto l‘indotto perso durante questo 2020.
Attendendo con ansia che il governo si pronunci riguardo la “Clausola di salvaguardia“, speriamo di poter tornare al più presto a quella normalità che ormai sembra solo un ricordo.