Dopo i casi di matrimoni con “se stessi”, stanno prendendo piede nuove tendenze in fatto di matrimonio: stiamo parlando delle nozze virtuali.
Sposarsi con un ologramma? In Giappone si può!
Un caso noto ai tabloid è quello del giapponese trentacinquenne Akihiko Kondo che, affranto dalle numerose delusioni d’amore, ha deciso di sposare un ologramma. Una cerimonia a tutti gli effetti, con tanto di testimoni e invitati (circa una quarantina), quella tra il signor Kondo e la popstar Hatsune Miku, idolo virtuale, famoso in tutto il Paese. Sulle classiche note della marcia nuziale, Akihiko Kondo ha fatto il suo ingresso in sala vestito di bianco, con in braccio il peluche che riproduce la popstar virtuale dai capelli azzurri. Una scelta azzardata, costata circa 2 milioni di Yen e poco gradita alla mamma dello sposo, la quale si è addirittura rifiutata di partecipare all’evento.
Nonostante queste nozze virtuali non siano legali, Akihiko Kondo e Hatsune Miku convivono, se così si può dire, nella casa di lui e tutto sembra procedere a gonfie vele. Qui la versione peluche della popstar virtuale (famosa già dal 2009 per i suoi concerti) con anello d’oro al dito, condivide il letto con il suo sposo, mentre l’ologramma di fluttua nella casa del signor Kondo grazie ad un apparecchio elettronico (costato circa 2000 dollari). Ed è proprio l’ologramma di Hatsune Miku che, tramite la sua voce, sintetizzata, lo sveglia tutte le mattine e gli augura buona giornata.
Akihiko Kondo, però, non è stato l’unico ad optare per queste nuove tendenze in fatto di matrimonio. Sono infatti più di tremila persone ad essere convolate a nozze “virtuali” con un ologramma. Tutte grazie alla società Gatebox che non solo fornisce l’apparecchio elettronico per creare il proprio partner virtuale, ma anche un vero e proprio certificato di nozze (come già detto senza alcuna valenza legale).
Nozze virtuali: quando il matrimonio si celebra online
Decisamente più serie, poiché valide, le nozze virtuali via Skype. Forse non molti sanno che, da qualche anno a questa parte, in Italia è possibile sposarsi via Skype. Infatti la Corte di Cassazione con la sentenza n. 15343/2016 ha dato il via libera ai matrimoni online, a patto che almeno uno dei due Paesi d’origine dei due futuri sposi accetti questa formula. Non solo una tendenza 3.0, ma un vero e proprio vantaggio poiché un cittadino straniero che contrae un matrimonio con un italiano può richiedere la cittadinanza italiana. La domanda potrà essere presentata a due anni dalle nozze qualora la persona in questione sia già residente in Italia, termine che aumenta a tre anni in caso di residenza all’estero. I tempi invece si accorciano se ci sono di mezzo figli (naturali o adottivi).
Sicuramente i nostri nonni non approverebbero queste nuove tendenze in fatto di matrimoni, ma, vista la popolarità dei siti d’incontri online, il passo da fare verso il matrimonio online era davvero corto. Cari eterni romantici, perché spendere in abiti, banchetti e bomboniere quando basta una buona connessione internet?