Oggi, come ieri, si ripete il rito scaramantico: tutti gli invitati, con fare quasi cospiratorio, si passano i sacchetti ed i coni, si posizionano in maniera strategica in modo da essere certi di colpire gli sposi e non la vecchia zia…..poi c’è la frase fatidica: “Eccoli eccoli!!!”
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Ed esplode la festa…sì perché il lancio è proprio la manifestazione di un gesto di gioia che contagia tutti!
Il riso è l’augurio di benessere, prosperità, abbondanza, felicità e fertilità ai neo sposi.
L’origine di questa tradizione?
Sicuramente i Romani avevano l’usanza augurale di lanciare sulle giovani coppie i frutti della terra per propiziare la fertilità della donna, ma gli sposi dell’antichità rischiavano grosso perchè su di loro venivano lanciate anche noci e mandorle. Sembra che risalga alla fine dell’800, invece, l’abitudine di lanciare il riso.
Incredibili sono le variazioni possibili sul tradizionale lancio del riso.
Sempre più spesso il riso è colorato e non semplicemente bianco, e viene distribuito agli invitati, fuori dalla chiesa, in appositi sacchettini o coni personalizzati e coordinabili allo stile del matrimonio. Per coloro che non lo amano particolarmente, il riso viene sostituito da bolle di sapone, da palloncini, da coriandoli o petali di fiori colorati, preferibilmente di seta in modo da evitare spiacevoli inconvenienti.
Circola addirittura una leggenda metropolitana sulla pericolosità del riso per gli uccellini che alla fine della celebrazione ingerendolo rischierebbero le penne…così forse è nata l’idea di alcuni sposini ecologisti di far lanciare mangime per uccelli…in modo da condividere la festa anche con la natura circostante.