Vi siete domandate almeno una volta nella vita come si svolgono i matrimoni nel resto del mondo? Ecco alcune informazioni e curiosità!!!!!
Rito Matrimoniale islamico
Secondo il rito musulmano, il Matrimonio è un vero e proprio contratto, che viene concordato tra il futuro marito e il padre della sposa, tanto che viene fissata una somma che lo Sposo dovrà consegnare alla famiglia di lei in caso di divorzio.
Secondo la religione islamica l’uomo può essere poligamo, sposandosi fino ad un massimo di quattro volte.
Il Matrimonio musulmano è molto suggestivo, soprattutto per lo sfarzo delle vesti variopinte della Sposa, in cui il colore predominante è il rosso.
La Sposa, adorna di gioielli d’oro massiccio e agghindata con tatuaggi all’hennè su mani e braccia, si recherà, al termine della Cerimonia, nella dimora dello Sposo, dove consumeranno insieme latte e datteri.
Molto spesso il giorno del matrimonio, è il primo giorno in cui si incontrano i due sposi, quindi si avverte un’atmosfera tesa e ricca di emozioni.
Rito Matrimoniale buddista
Secondo la religione buddista il matrimonio è un rito molto profondo in cui i futuri sposi si uniscono nello spirito e tutta la cerimonia è basata sulla preghiera e sullo scambio di energie. La prima fase prevede la recitazione di alcuni capitoli del Sutra del Loto, uno dei testi sacri buddisti secondo cui la Buddità, una condizione di felicità e libertà assolute, è presente in ogni forma di vita: si tratta dell’Hoben (termine che indica i “mezzi atti a raggiungere uno scopo”), del Jgage (la parte in versi del capitolo Juro) e del Daimoku (l’invocazione mantrica).
Si comincia recitando il capitolo Hoben e il Jgage, poi qualche minuto di Daimoku. In seguito gli sposi e i testimoni bevono tre sorsi di sakè da tre tazze, che significano le tre esistenze di passato, presente e futuro; poi i presenti esprimono i loro sentimenti liberamente o leggendo qualche brano e fanno gli auguri agli sposi. La cerimonia finisce con la lettura di tre Daimoku.
Rito Matrimoniale induista
Nella società induista il matrimonio è un’iniziazione, un passaggio dalla giovinezza alla vita di coppia. È importante che si svolga in un momento astrologicamente favorevole, infatti la data delle nozze è scelta dal sacerdote, il guru, che vaglia la posizione degli astri decidendo perfino il minuto in cui celebrare lo sposalizio.
Il matrimonio combinato è un caposaldo della cultura indiana. Quando ho cercato di dialogare sull’argomento, specialmente con signore indiane, la tradizione è stata sempre difesa strenuamente. La risposta più sorprendente me la diede una bellissima sposina già in attesa del primo figlio e accompagnata da un poco attento marito: ” E’ come avere un cucciolo di cane ” mi disse ” Tutti sanno che ne esistono di più belli o di più intelligenti ed affettuosi; ma quello è il tuo, e vorrai a lui più bene che a qualunque altro ”
Fare il nodo o I sette passi sono in India le comuni metafore utilizzate per indicare il matrimonio, come da noi, per esempio, parlare di Fiori d’arancio.
La sera prima delle nozze, la sposa organizza il Mehndi, una festa a cui partecipano le amiche più care e le donne più vicine alle famiglie: tutte si decorano mani e piedi con tatuaggi all’Henné. La mattina del grande giorno, gli sposi vengono massaggiati con unguenti profumati e detersi al canto di mantra propiziatori. Lo sposo arriva alla cerimonia accompagnato da familiari e amici e sono accolti dagli invitati della sposa. Il rito nuziale è celebrato da un monaco su un altare protetto da un baldacchino decorato di fiori.
Quando gli sposi vengono dichiarati marito e moglie, gli ospiti lanciano una pioggia profumata di petali. Iniziano quindi i festeggiamenti con musica, danze e la speziatissima cucina indiana.
Patrizia Russo