Dei “vicani doc” mi hanno spiegato che la tradizione di intrecciare carta velina, fiori di stoffa, nastrini e confetti è molto antica: il giorno della domenica delle Palme ai ramoscelli di ulivo si è soliti in tutta la penisola far benedire anche palme di confetti.
Tutto sembra nasca da un’antica leggenda legata alle incursioni dei Saraceni, i minacciosi pirati che erano soliti razziare
le città, saccheggiando quello che gli capitava a tiro. Racconta la leggenda che durante una di queste incursioni, proprio la domenica delle palme, gli abitanti del posto si rifugiarono in Cattedrale pregando di essere risparmiati . Le loro preghiere furono ascoltate: le navi si inabbissarono e si salvò solo una giovane schiava che in segno di ringraziamento depositò dei confetti colorati sull’altare della cattedrale. Da quel giorno si diffuse, in tutta la costiera, l’usanza di creare le palme di confetti.
Le donne della comunità si riunivano e si riuniscono per realizzare questi piccoli bouquet di confetti.
Se volete provare anche voi a realizzarli ecco il materiale:
bastoncini di metallo, confetti, carta velina, piccoli fiori finti e tanta, ma tanta pazienza e fantasia.
Qualche segreto…
Innanzitutto vengono infilati i confetti nei ferri leggermente arroventati per facilitare l’entrata nel confetto.
I confetti devono rimanere per almeno una notte con i ferri infilati senza essere toccati per evitare danni.
Poi si aggiungerà la carta velina e alcune decorazioni formando piccoli boccioli di fiori che verranno poi composti insieme. Al termine verranno aggiunti fiori secchi, merletti, fiorellini e si uniranno in bouquet, alberelli o cestini.
Con fantasia si può realizzare anche un ramoscello di mimosa per la Festa delle Donne o per un compleanno sostituire i confetti con dei piccolissimi Tic Tac..
Un doveroso grazie alle amiche di Vico Equense: Elvira, Carmela, Rita e Rosaria che hanno realizzato questi piccoli capolavori.